Melinda Zacco con questo libro attesta il suo amore per la propria città, conferendo un grande attributo alla letteratura italiana di questo inizio secolo, ove occorrono simili ambascerie culturali.
Lo fa in maniera delicata e consapevole, inquadrandosi nei molteplici segni di vitalità del mondo culturale che la indicano del tutto capace e sicuramente meritevole dei più alti traguardi della sua carriera non solo di scrittrice, ma anche di giornalista, di produttrice e regista di trasmissioni televisive inerenti al panorama storico e culturale cittadino.
Un omaggio della sua Palermo a tutti coloro che come Lei amano la propria città con grande affezione e deferenza alla stessa cultura, dimostrando maturità senza iattanza, equilibrio con interesse poliedrico e intelligenza, coniugando esperienza di cultura e di vita.
L’autrice non si limita ad analizzare solo la cronistoria, ma anche i contesti dottrinali epocali e della sfera politico istituzionale e sociale nei quali si sono anche sviluppati tradizioni e linguaggi della civitas, quindi anche un’opera pedagogica di altissimo livello che si situa sopra ogni conflitto di opinioni, mantenendosi sterile da pregiudizi personali, limitandosi a una descrizione storica ricca di avvenimenti, quasi come a fare entrare in simbiosi l’arte, il linguaggio, la cultura, modelli e filosofie di vita e miscellanee religiose, così ricavandone il perché oggi Palermo e i palermitani sono questo, nonostante tutte le dominazioni di popoli che Melinda presenta a noi in una sorta di magica e affascinante dissolvenza in quadricromia tridimensionale così da descriverci una “Palermo bellissima da sempre”
Melinda esercita la sua carriera a un ritmo sostenuto, senza interruzioni e contribuisce in tutti i modi ad alimentare il movimento culturale del nostro tempo in una tessitura sottile ed efficace esaltando i molti segni di vitalità della storia, demarcando un sottile percorso filologico affermando... gli uomini che possiedono un profondo apprezzamento per il passato attraverso il loro lavoro si preoccupano di plasmare un glorioso futuro per le civiltà.
Didatta efficace ed esauriente, conoscitrice ed espositrice della materia, il cui lettore non può che apprezzarne le capacità letterarie, giudicandola sin da subito idonea alla candidatura di “ambasciatrice della cultura”.
La ricchezza di particolari, taluni inediti, di questa opera letteraria si afferma per un importante contributo per la campionatura degli eventi storiografici sublimata con completezza di riferimento alle fonti antiche siano esse epigrafiche o letterarie tra le più felici sintesi storiche, che non solo consente la possibilità di un confronto immediato, ma che apre il confronto a innumerevoli nuclei tematici raccolti che l’autrice non ha potuto svolgere nell’imminenza della pubblicazione.
Tutto ciò non può che premiare la scrittrice che ne acquisisce grande prestigio personale, dimostrando di sapersi muovere con disinvoltura in un terreno infido, aspero, ma ricco di sostanza che solo agli occhi di un esperto conoscitore della storia come lei non può che esaltare e nello stesso tempo rendere partecipe il lettore trasmettendogli il calore, la passione per la evoluzione storica palermitana, istigandolo a un desiderio di conoscenza con la piena soddisfazione dello stesso che dei discenti.
A volte un viaggio nel passato dell’uomo, può fare scattare qualcosa dentro di noi, aprirci una porta che pensavamo chiusa o non sapevamo neanche esistesse.
Non è detto che la nuova strada sarà migliore, ma se andiamo avanti con la curiosità di un bambino e la consapevolezza di un adulto e soprattutto, se amiamo veramente la vita come lo dimostra sempre Melinda Zacco, allora ogni incrocio, ogni bivio, ogni percorso rappresenterà comunque un’opportunità di migliorare noi stessi e la qualità della nostra vita anche attraverso una ricognizione storica.
Fortunato Arena